Per ciascun ufficio giudiziario le tipologie di atto depositabili telematicamente con valore legale sono quelle individuate nei decreti emessi ai sensi dell'art. 35 co. 1 del D.M. 44/2011.
La cosiddetta ‘riforma Cartabia’ ha reso obbligatorio il deposito telematico di tutti gli atti e documenti in tutte le fasi del processo civile.
Nelle disposizioni di attuazione del codice di procedura civile è stato infatti inserito l'art. 196-quater, che stabilisce l'obbligo del deposito telematico per i procedimenti dinanzi ai Tribunali, alle Corti di Appello, alla Corte di Cassazione ed al Giudice di Pace. Inoltre, l'articolo prevede che il capo di ciascun Ufficio Giudiziario debba comunicare sul sito istituzionale l'eventuale malfunzionamento del sistema telematico e l'autorizzazione al deposito cartaceo, ormai divenuta modalità residuale ed ammissibile solo in caso di temporanea impossibilità di trasmissione informatica per causa non imputabile al mittente. Tale comunicazione dovrà essere replicata al ripristino del sistema.
A partire dal 30 giugno 2023, l'obbligo del deposito telematico è stato quindi esteso anche ai procedimenti dinanzi al Giudice di Pace, come previsto dall'art. 35, co. 3 D. Lgs. 140/2022, che stabilisce l'applicazione delle disposizioni del capo I del titolo V-ter disp. att. cpc., introdotto dal decreto, ai procedimenti in corso davanti al Giudice di Pace, al tribunale per i minorenni, al commissario per la liquidazione degli usi civici e al tribunale superiore delle acque pubbliche.
Sono quindi da depositarsi in via telematica sia gli atti introduttivi che quelli endoprocessuali, avendo cura di selezionare l'apposito registro ‘Giudice di Pace’.
Si ricorda che, per effetto della già menzionata ‘riforma Cartabia’, per il deposito telematico dell'atto introduttivo davanti al Giudice di Pace, è essenziale selezionare la voce "ricorso generico" anzichè "citazione", a differenza di quanto richiesto davanti al Tribunale Ordinario.
Per il resto, la procedura è analoga a quella da seguirsi per i depositi telematici avanti gli altri uffici giudiziari.
Il deposito telematico nel PCT costituisce altresì la modalità obbligatoria d'introduzione, nell'ambito dei procedimenti giudiziari civili, delle cosiddette prove digitali, ovverosia i contenuti di origine informatica che, attraverso un processo di acquisizione forense, costituiscono fonti di prova ai sensi delle vigenti norme procedurali.
La soluzione Digital forensics di OPEN Dot Com consente di estrarre e conferire valore legale a qualsiasi pagina web disponibile su internet ed accessibile da dispositivi fissi (PC e Mac) o mobili (smartphone e tablet), nonchè a qualsiasi contenuto digitale ivi presente sotto forma di files testuali o multimediali, ad esempio: profili degli utenti presenti sui social networks e corrispondenza inviata e ricevuta via e-mail.
Una volta ottenute tramite Digital forensics le prove digitali, il deposito di tali files potrà avvenire secondo i già richiamati metodi del processo telematico.
Solamente se le dimensioni di tali files non ne consentissero la spedizione in allegato alla busta telematica, perchè esulanti dal limite massimo, ovvero risultassero in formati non ammessi dalle Specifiche Tecniche, allora tali prove dovranno essere introdotte suppletivamente mediante apposito supporto informatico (ad es.: cd, dvd o chiavetta pendrive USB), preferibilmente cifrato o comunque protetto in modo da evitare l'alterazione di quanto contenuto.
Consolle Avvocato permette all'utente di effettuare depositi telematici sia dalla pagina di consultazione dei registri di cancelleria Live, sia da quella di gestione dei fascicoli. In entrambi i casi, ciascun deposito sarà sin dall'origine associato al fascicolo del procedimento in seno al quale viene effettuato, permettendo così l'importazione automatica dei dati ivi presenti (ad es. ruolo, ufficio giudiziario e n. R.G.).
All'utente viene presentata una procedura guidata con finestre a compilazione consecutiva, a partire dalla qualifica dell'atto che s’intende depositare, introduttivo (ad es. citazione, ricorso, comparsa) o endoprocessuale (ad es. memoria, nota di precisazione conclusioni, nota spese) che sia.
OPEN Dot Com tramite il proprio Punto di Accesso è accreditata dal Ministero della Giustizia per l’inserimento nel circuito del PCT.
Le schermate successive varieranno a seconda del tipo di atto scelto, fino a giungere all'inserimento del file corrispondente all'atto principale e di tutti gli allegati obbligatori o facoltativi.
Tramite l'interazione del relativo dispositivo col programma, si procederà successivamente alle operazioni di firma digitale ed alla verifica di conformità dell'atto principale ed i dati strutturali riportati nel relativo file .XML, per verificare la rispondenza dell'atto processuale col fascicolo processuale di riferimento. Ad avvenuta sottoscrizione, la busta così confezionata sarà pronta per il deposito con un semplice click di conferma.
Consolle Avvocato permette altresì la creazione di buste complementari qualora l'insieme dei files contenuti esuberi il limite per ciascun deposito, attualmente fissato in 60 MB.
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