La parcella, anche chiamata compenso o onorario, rappresenta un elemento fondamentale nel rapporto professionale tra avvocato e cliente, costituendo non solo il corrispettivo dell'attività prestata ma anche una garanzia dell'autonomia e dell'indipendenza della professione forense. La disciplina del compenso dell'avvocato trova il suo fondamento in un articolato quadro normativo che, partendo dai principi generali del Codice Civile (art. 2233), si sviluppa attraverso la Legge Professionale Forense (art. 13) fino ai parametri forensi stabiliti dal D.M. 55/2014, che ha sostituito il precedente sistema tariffario abrogato dal D.L. 1/2012 (convertito in Legge 27/2012).
Compenso a tariffa oraria
Questa modalità di determinazione del compenso, particolarmente diffusa nelle attività consulenziali e di assistenza stragiudiziale, si basa sulla quantificazione del tempo effettivamente dedicato alla prestazione professionale. Come confermato dalla Cassazione (sentenza n. 11416/2006), tale sistema risulta particolarmente adatto per prestazioni con tempi definibili e misurabili.
Compenso forfettario
Il compenso forfettario, utilizzato principalmente per prestazioni stragiudiziali omnicomprensive, prevede la determinazione di un importo fisso che include anche il rimborso delle spese generali nella misura del 15%. La Cassazione (sentenza n. 21205/2016) ha confermato la legittimità di tale modalità di determinazione del compenso, sottolineandone la natura onnicomprensiva.
Compenso a percentuale
Questa tipologia, come evidenziato dalla Cassazione (sentenza n. 24919/2007), viene principalmente applicata per attività stragiudiziali di valore elevato, calcolando il compenso in percentuale sul valore della controversia.
La determinazione della parcella deve tenere conto di diversi parametri fondamentali:
- il valore della causa;
- la complessità dell'attività svolta;
- il numero e l'importanza delle questioni trattate;
- il pregio dell'opera prestata;
- i risultati conseguiti.
Per le cause civili e penali, il valore della parcella viene determinato secondo le regole previste dal D.M. 55/2014 recante: "Determinazione dei parametri per la liquidazione dei compensi per la professione forense ai sensi dell'art. 13 comma 6 della legge 31 dicembre 2012 n. 247", come integrato e aggiornato al D.M. n. 147 del 13/08/2022.
Per le attività stragiudiziale il calcolo si basa su scaglioni di valore predeterminati in base al D.M. 55/2014, come interato dal D.M. 147 del 13/08/2022.
La determinazione del compenso si articola in diverse fasi: studio, introduttiva, istruttoria/trattazione, decisionale. Il calcolo della parcella e la relativa fatturazione elettronica posso essere facilmente gestiti tramite un software specifico.