Agevolazioni IMU per immobili con contratti a canone concordato anche in assenza dell’accordo territoriale
I contratti di locazione a canone concordato di cui alla legge n. 431 del 1998, possono beneficiare di significative agevolazioni IMU, previste al fine di incentivare l'uso di contratti a canoni calmierati, inferiori a quelli di mercato, rendendo così più accessibile l'affitto delle abitazioni. La legge 160/2019 art. 1, co. 760, prevede una riduzione del 25% dell'aliquota IMU stabilita dal Comune, qualora venga stipulato un contratto a canone concordato conforme ai modelli previsti dagli accordi locali tra le associazioni dei proprietari e degli inquilini.
Molti comuni inoltre prevedono aliquote ridotte per gli immobili affittati con contratti a canone concordato. Le aliquote possono variare da comune a comune, quindi è necessario verificare il regolamento del comune dove è ubicato l'immobile locato.
Il DM 16 gennaio 2017 spiega come riconoscere l'agevolazione nei Comuni in cui non è stato siglato l'accordo tra inquilini e proprietari. In questo caso, trova applicazione il decreto interministeriale 14 luglio 2004 Infrastrutture e Trasporti, che consente di stipulare i contratti agevolati prendendo a riferimento l'accordo del Comune più vicino ovvero “demograficamente omogeneo di minore distanza territoriale, anche situato in un'altra Regione”.
I dati dei contratti a canone concordato sono desumibili dalle informazioni presenti nella banca dati dell'Anagrafe tributaria, accedendo al portale Punto fisco e pertanto i Comuni sono al corrente della locazione a canone concordato. Le istruzioni alla compilazione della dichiarazione IMU 2024 evidenziano infatti che per le abitazioni locate a canone concordato “è venuto meno l'obbligo dichiarativo dal momento che ormai i comuni sono in possesso delle informazioni necessarie per verificare il corretto adempimento dell'imposta da parte del contribuente”. Tuttavia è bene verificare il regolamento comunale, che potrebbe richiedere la presentazione di appositi moduli relativi alla locazione agevolata.
Si precisa infine che i benefici in termini di riduzione IRPEF (del 30% del reddito imponibile) e cedolare secca (applicata al 10%, anzichè al 21%), spettano solo per gli immobili locati a canone concordato situati nei comuni ad alta densità abitativa. L'elenco di tali comuni è aggiornato ogni ventiquattro mesi da parte del CIPE, così come previsto dall'articolo 8, della Legge n. 431/98.