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Buste Paga 2025: guida completa, novità fiscali ed esempi di cedolini

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La busta paga è il documento previsto dalla Legge n.4/1953 che il datore di lavoro è obbligato a fornire ai propri dipendenti al momento del pagamento della retribuzione.
L'elaborazione del cedolino paga è posta dalla normativa vigente a carico del Commercialista, del Consulente del Lavoro o di altro professionista abilitato ai sensi dell'art. 1, co. 1 L. 12/1979, il quale può avvalersi di un software paghe online oppure una soluzione installata sul proprio PC: in entrambi i casi si parla di cedolino elettronico o digitale.

Sommario:
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Novità e conferme 2025 sulla tassazione della busta paga

La Legge di Bilancio 2025 (n. 207/2025) ha introdotto conferme e novità nel sistema di tassazione della busta paga, in particolare per quanto riguarda la riduzione del cuneo fiscale. Già nel 2024, il D.Lgs. n. 216/2023 aveva semplificato il sistema IRPEF, riducendo le aliquote a tre. Tale struttura viene confermata per il 2025.

Scaglioni IRPEF 2025
  • 23% per redditi fino a 28.000 euro
  • 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro
  • 43% per redditi superiori a 50.000 euro
Detrazioni IRPEF 2025

Le modalità di calcolo delle detrazioni rimangono invariate, con un'unica eccezione: l'aumento da 1.880 a 1.955 euro delle detrazioni per redditi fino a 15.000 euro (art. 13, comma 1, lettera a), del TUIR).

Esonero contributivo 2025

L'esonero contributivo generalizzato cessa, lasciando spazio a un esonero strutturale parziale per le madri con due o più figli, esteso anche alle lavoratrici autonome. Questo beneficio è soggetto a limiti di reddito (40.000 euro annui) e varia in base al numero dei figli e alla loro età.

Indennità e detrazione aggiuntive;
  • è stata introdotta un'indennità aggiuntiva per i redditi fino a 20.000 euro, con percentuali variabili in base al reddito;
  • per i redditi superiori a 20.000 euro, è prevista una detrazione aggiuntiva decrescente fino a 40.000 euro.
Per comprendere appieno l'impatto della tassazione 2025 sulla busta paga, possono essere d’aiuto alcuni scenari concreti.
Scenario 1: reddito annuo di 10.000 Euro
  • Le trattenute contributive ammontano a 919 euro (9,19%), rispetto ai 219 euro del 2024 (2,19%)
  • L'imponibile IRPEF si attesta a 9.081 euro, con un'IRPEF trattenuta di 133,63 euro (detrazioni basate su 1.955 euro)
  • L'indennità aggiuntiva è di 481,29 euro

Risultato: un netto di 9.448,66 euro nel 2025, contro i 9.411,37 euro del 2024, con un incremento di 17,29 euro annui.

Scenario 2: reddito annuo di 28.000 Euro
  • Le trattenute contributive salgono a 2.573,20 euro (9,19%)
  • L'IRPEF trattenuta è di 1.637,62 euro (inclusa la detrazione aggiuntiva di 1.000 euro)

Risultato: il netto scende a 22.789,18 euro nel 2025, rispetto ai 22.929 euro del 2024, con una diminuzione di 139,82 euro annui.

Scenario 3: reddito annuo di 35.000 Euro
  • Le trattenute contributive sono di 3.216,50 euro (9,19%)
  • L'IRPEF trattenuta è di 5.182,70 euro (inclusa la detrazione aggiuntiva di 1.000 euro)

Risultato: il netto aumenta a 26.600,80 euro nel 2025, dai 25.600,80 euro del 2024, con un incremento di 1.000 euro.

Scenario 4: reddito Annuo di 40.000 Euro
  • Le trattenute contributive ammontano a 3.676 euro (9,19%)
  • L'IRPEF trattenuta è di 7.706,57 euro (inclusa la detrazione aggiuntiva di 459,50 euro)

Risultato: il netto sale a 28.617,43 euro nel 2025, rispetto ai 28.157,93 euro del 2024, con un incremento di 495,50 euro.

Gli esempi sopra riportati impongono a datori di lavoro e lavoratori la piena comprensione delle dinamiche, per una corretta valutazione della retribuzione netta.

Cos'è la busta paga? Partiamo con una definizione alta, ma esauriente di busta paga: è il documento, che è obbligatorio rendere disponibile mensilmente al lavoratore dipendente on l'obiettivo di fornirgli una vista di dettaglio delle componenti che determinano la sua retribuzione netta, ovvero: la retribuzione lorda, gli oneri sociali e le trattenute fiscali a suo carico. Infatti, la retribuzione netta si ottiene dalla differenza tra la retribuzione lorda e la somma degli oneri sociali e delle trattenute fiscali.

Quali dati sono presenti nella busta paga? La normativa vigente (L. 4/1953) indica quali sono i dati obbligatori che devono essere contenuti all'interno della busta paga, ma non fornisce un modello univoco. Vediamo quindi quali sono le sezioni in cui, convenzionalmente, il cedolino paga viene suddiviso:
  • intestazione;
  • corpo o sezione retributiva;
  • dati previdenziali, fiscali e TFR;
  • retribuzione netta.

Sezione intestazione

In questa sezione compaiono i dati identificativi dell'azienda (ragione sociale, codice fiscale, posizione INPS e posizione INAIL) e del lavoratore (nome e cognome, codice fiscale).

A questi si aggiungono le informazioni riguardanti il rapporto di lavoro: data di assunzione, data di cessazione, qualifica e livello di inquadramento, sede di lavoro, periodo di competenza, giorni/ore retribuiti.

Inoltre, l'intestazione (o testa) del cedolino paga riporta anche il dettaglio degli elementi che compongono la retribuzione lorda del lavoratore: paga minima prevista dal CCNL di categoria per il livello di inquadramento, scatti di anzianità, superminimo, elementi territoriali, ecc.

Sezione retributiva

Si tratta del cosiddetto “corpo” della busta paga, in cui sono esposte la retribuzione diretta, la retribuzione indiretta e la retribuzione differita.

Sono definite retribuzioni dirette quelle stabilite dal Contratto Collettivo e che attengono alle prestazioni di lavoro effettive del periodo di riferimento del cedolino, devono essere registrate: le ore di lavoro ordinario, le ore di lavoro straordinario, premi e bonus.

Fanno, invece, parte della retribuzione indiretta le voci riferite a: festività, ferie godute, permessi goduti, eventi tutelati dall'INPS (malattia, maternità, congedi parentali, ecc.) e dall'INAIL (infortunio sul lavoro).

Infine, si parla di retribuzione differita in riferimento agli emolumenti che maturano nel corso del rapporto di lavoro, ma sono erogati in periodi successivi: tredicesima e quattordicesima mensilità, TFR.

Voci figurative

All'interno della sezione retributiva del cedolino paga possono essere esposte anche voci che, pur non producendo effetti sulla retribuzione netta, hanno un valore informativo per il dipendente: si tratta delle voci figurative.
Alcuni esempi di voci figurative sono i buoni pasto (ticket restaurant) e i compensi in natura (fringe benefit).

Sezione dati previdenziali, fiscali e TFR

Questa sezione contiene il riepilogo delle ritenute previdenziali e fiscali a carico del lavoratore, che vengono decurtate dalla retribuzione lorda.

Dati fiscali

I dati fiscali riguardano il calcolo delle ritenute IRPEF e delle addizionali regionali e comunali applicate alla retribuzione lorda del periodo di riferimento.

Sul cedolino paga sono indicate:
  • la retribuzione lorda imponibile ai fini IRPEF;
  • l'imposta lorda calcolata sulla retribuzione imponibile;
  • le detrazioni, ossia riduzioni di imposta per redditi da lavoro o pensione e familiari fiscalmente a carico (coniuge, figli e altre persone conviventi indicate nell' art .433 del c.c.);
  • la ritenuta IRPEF netta, che corrisponde alla differenza fra l'imposta lorda e le detrazioni spettanti;
  • le addizionali regionali e le addizionali comunali, ossia oneri tributari aggiuntivi destinati alla Regione e al Comune di residenza del lavoratore.

All'interno della sezione dei dati fiscali possono essere presenti anche le voci relative al conguaglio fiscale da 730, che il datore di lavoro accredita o trattiene (a seconda del risultato della dichiarazione) a partire dalla busta paga del mese di luglio.

Le ritenute fiscali totali si ottengono dalla somma algebrica della ritenuta IRPEF netta, l'addizionale regionale, l'addizionale comunale e il conguaglio 730.

Le ritenute totali, invece, si ottengono dalla somma degli oneri sociali e delle ritenute fiscali.

Video tutorial relativo alla trasmissione modelli 730-4 per il conguaglio fiscale in busta paga

Dati previdenziali

Il datore di lavoro deve versare obbligatoriamente i contributi previdenziali (INPS) e assicurativi (INAIL), al fine di garantire al lavoratore le indennità previste in caso di malattia e maternità, cassa integrazione, mobilità, invalidità e pensione di vecchiaia.
Una parte dei suddetti contributi è a carico del lavoratore (oneri sociali) e deve essere esposta nella colonna “ritenute” del cedolino paga.

Trattamenti di fine rapporto (TFR)

Cos'è il trattamento di fine rapporto? Il TFR è una forma di retribuzione differita, che matura durante il corso del rapporto di lavoro e viene pagata al lavoratore dipendente al momento della cessazione, qualunque ne sia la motivazione.

La legge (art. 2120 del c.c.) permette al lavoratore dipendente di richiedere, in costanza di rapporto e per non più di una volta, il pagamento anticipato di una parte del TFR maturato in presenza di determinati requisiti.

All'atto della cessazione del rapporto di lavoro, sul cedolino paga saranno indicati:
  • il TFR maturato durante tutto il corso del rapporto di lavoro, comprensivo della rivalutazione;
  • gli eventuali anticipi già corrisposti;
  • l'imposta dovuta.

Il TFR netto spettante si ottiene sottraendo dal TFR maturato gli anticipi già corrisposti e l'imposta dovuta.

Libro Unico del Lavoro (LUL)

Cos'è il Libro Unico del Lavoro? Nel linguaggio comune è abbastanza frequente l'assimilazione di cedolino paga e LUL, mentre in realtà il primo rappresenta solamente un estratto del secondo.
Infatti, il LUL è un registro (obbligatorio per il datore di lavoro), nel quale devono essere riportati i dati anagrafici (dell'azienda e del lavoratore), i dati retributivi e le presenze del periodo di riferimento.
Il cedolino, invece, non deve necessariamente contenere i dati delle presenze.

Inoltre, per alcune categorie non è previsto l'obbligo di tenuta del LUL: è il caso, ad esempio, del lavoro domestico (colf e badanti) e dei tirocinanti/praticanti.

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Il controllo del cedolino paga da parte del lavoratore dipendente è sempre opportuno, soprattutto per quanto attiene ai parametri variabili che costituiscono la sezione “retributiva”.

Proprio in questa sezione è possibile che si verifichino degli errori, che il lavoratore deve tempestivamente segnalare al datore di lavoro affinchè questi informi il Consulente del Lavoro di procedere alle opportune correzioni e, laddove necessario, al conguaglio delle somme spettanti.

In particolare, però, è importante che il lavoratore controlli il cedolino quando ci sono delle variazioni normative che impattano sugli oneri sociali e sulle detrazioni. In questo caso è opportuno mettere a confronto il cedolino del mese in cui le variazioni sono state inserite, con quello del mese omologo dell'anno precedente, così da verificare l'effettiva applicazione delle novità. In caso di errore vale quanto detto al paragrafo precedente.

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Per quanto riguarda il welfare aziendale, inteso come benefit erogati dal datore di lavoro, con l'obiettivo di migliorare il well being dei dipendenti, è noto che non concorrono alla determinazione del reddito se e solo se rispettano i massimali previsti dalla legge per singola tipologia di benefit. In caso di superamento dei massimali, l'intero importo erogato concorre alla determinazione del reddito.

Le tipologie di benefit, che hanno massimali diversi, il cui rispetto consente l'esenzione dal pagamento di tasse e contributi sono: i buoni pasto, i buoni per lo shopping, la spesa alimentare, il carburante, ecc. (fringe benefit), l'assistenza sanitaria integrativa, la previdenza complementare, i benefit aziendali universali. Queste tipologie di benefit compaiono nel cedolino paga sono a livello figurativo.

Ci sono poi i benefit a rimborso che, invece, compaiono nel cedolino busta paga e concorrono alla determinazione dello stipendio netto; si tratta delle spese che il lavoratore dipendente sostiene per alcune categorie di servizi di welfare, quali ad esempio: assistenza familiare, cultura e tempo libero, formazione, trasporti pubblici, istruzione dei figli.

Infine, ci sono i premi di risultato, che, a fronte di precisi prerequisiti, tra cui l'accordo sindacale, possono essere convertiti dal lavoratore dipendente in welfare aziendale, con il trattamento sopra-citato, oppure essere riscossi in denaro; in questo caso compariranno nel cedolino busta paga, saranno soggetti alla contribuzione ordinaria e ad una tassazione agevolata del 10%.

Vantaggi per il commercialista o il consulente del lavoro:
  • ottimizzare i tempi in studio;
  • ridurre gli archivi cartacei;
  • elaborare il cedolino busta paga in qualsiasi luogo.
Vantaggi per i lavoratori:
  • disponibilità immediata del cedolino;
  • un archivio dei cedolini sempre disponibile;
  • rapidità nel segnalare eventuali inesattezze.
Vantaggi per l'azienda:
  • velocizzare la consegna del cedolino;
  • facilità di provare la consegna del cedolino al lavoratore;
  • rispetto della normativa sulla privacy.

I Commercialisti e i Consulenti del Lavoro che elaborano le buste paga sono condizionati da una variabile critica: il tempo ristretto che intercorre fra la ricezione dei dati necessari per l'elaborazione del cedolino e il momento in cui quest’ultimo deve essere consegnato all'azienda o ai lavoratori, senza contare la necessità di rispettare tutte le scadenze di legge legate alla gestione del personale.

I dati riportati nel foglio presenze fornito mensilmente dalle aziende clienti devono essere verificati e inseriti nel software gestionale per l'elaborazione delle buste paga: tale operazione, unitamente alla correzione delle eventuali anomalie che ne scaturiscono, è onerosa sia in termini di tempo che di costo del personale.
Spesso, inoltre, le aziende clienti si avvalgono di canali differenti per la consegna del foglio presenze e la comunicazione delle correzioni da apportare (e-mail, consegna cartacea, telefono, ecc.), rendendo difficoltoso il monitoraggio e il tracciamento dei dati ricevuti.

L'utilizzo del software elaborazione cedolini paga di OPEN Dot Com, costituisce un grande vantaggio per lo Studio perchè consente, grazie alla condivisione di un unico ambiente digitale sul quale operare, di automatizzare e uniformare l'acquisizione delle presenze dalle aziende clienti.

Un vantaggio altrettanto significativo riguarda le modalità di consegna dei cedolini alle aziende o ai lavoratori.
Con OPEN Dot Com l'elaborazione online dei cedolini paga, infatti, consente di predisporre un'area riservata per le singole aziende clienti e i loro dipendenti, all'interno della quale pubblicare i cedolini e la documentazione ad essi correlata (Modelli F24, prospetti contabili, Certificazioni Uniche, ecc.).
così facendo, si ottimizzano le comunicazioni con le aziende clienti e si preserva la sicurezza dei dati in conformità alla normativa in materia di privacy.

Per ultimo, il software online di OPEN Dot Com non richiede installazione; il suo utilizzo è dunque libero da vincoli e limiti legati alle caratteristiche tecniche del dispositivo impiegato.
Questa caratteristica consente sicuramente un'ampia flessibilità per lo Studio che elabora i cedolini paga, ma presenta vantaggi anche per le aziende e i dipendenti, i quali possono consultare e prelevare la documentazione che li riguarda in qualunque momento.

Quanto costa elaborare un cedolino paga?

I costi dell'elaborazione delle buste paga in outsourcing variano in base alla tipologia: per i lavoratori domestici quali COLF e badanti è di 8 € a cedolino, i cedolini standard hanno un costo di 11 € mentre per le categoria speciali sono a preventivo.

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Cedolini Standard
a partire da
11
a cedolino
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Cedolini Categorie speciali
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Cedolini lavoratori domestici
a partire da
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Esempio busta paga
standard
Esempio elaborazione cedolini paga Download esempio
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categorie speciali
Cedolino busta paga categorie speciali: esempio da scaricare Download esempio
Esempio busta paga
Colf
Cedolino busta paga COLF: esempio da scaricare Download esempio
Esempio busta paga
con maternità
Esempio cedolino busta paga con maternità
Indennità di maternità: durante il congedo pre parto e post parto lo stipendio sarà a carico dell’INPS e pari all’80% della retribuzione del mese precedente all’inizio del congedo.
Esempio busta paga
con malattia
Esempio cedolino busta paga con malattia
Indennità per malattia: in base al settore ed al CCNL applicato, lo stipendio sarà in parte a carico dell’INPS ed in parte a carico del datore di lavoro.
Esempio busta paga
con detrazione figli
Esempio cedolino busta paga con detrazione figli
Le detrazioni per figli a carico al di sotto dei 21 anni sono state inglobate nell’assegno unico e non vengono più erogate in busta paga.
Esempio busta paga
con infortunio
Esempio cedolino busta paga con infortunio
Indennità per infortunio: il giorno dell’infortunio lo stipendio sarà corrisposto al 100% dal datore di lavoro, i successivi 3 giorni lo stipendio scende al 60%, calcolato sulla retribuzione media giornaliera. A partire dal quarto giorno la retribuzione sarà a carico dell’INAIL e resterà al 60% fino al 91esimo, giorno a partire dal quale la retribuzione sarà ridotta al 75%.
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