Chi deve trasmettere la CU all'Agenzia delle Entrate? Sono tenuti a farlo, entro il 17 marzo 2025 o entro il 31 marzo 2025, coloro che:
- nel 2024 hanno corrisposto somme o valori soggetti a ritenuta alla fonte, ai sensi degli artt. 23, 24, 25, 25 bis, 25-ter, 25-quater e 29 del D.P.R. n. 600 del 1973, dell'art. 33, comma 4, del D.P.R. n. 42 del 1988, dell'art. 21, comma 15, della L.27 dicembre 1997, n. 449 e dell'art. 11, della L. 30 dicembre 1991, n. 413,
- nel 2024 hanno corrisposto contributi previdenziali e assistenziali e/o premi assicurativi dovuti all'Inail.
La Certificazione Unica 2025 deve essere inoltre trasmessa dai soggetti, incluse le Amministrazioni pubbliche, che hanno erogato importi e beni non soggetti a ritenuta alla fonte, ma comunque sottoposti agli obblighi contributivi previsti dalle Gestioni dell'INPS.
Intermediari per l'invio della CU
La trasmissione per via telematica può avvenire in 2 modi:
- direttamente, mediante il servizio telematico Entratel o Fisconline;
- tramite un intermediario abilitato come dottori commercialisti, esperti contabili, consulenti del lavoro, o altro intermediario abilitato come OPEN Dot Com tramite la soluzione Buste Paga Dot Com.
In cosa consiste il flusso dell'invio della CU all'Agenzia delle Entrate?
Possiamo suddividere il flusso in modello ordinario e modello sintetico.
Per quanto riguarda il modello ordinario è composto da:
- frontespizio: in esso si trovano le informazioni relative al tipo di comunicazione, ai dati del sostituto, ai dati relativi al rappresentante firmatario della comunicazione, alla firma della comunicazione e all'impegno alla presentazione telematica;
- quadro CT: in questo vengono indicate, sempre che non siano state già comunicate in precedenza, le informazioni riguardanti la ricezione in via telematica dei dati relativi ai modello 730-4 resi disponibili dall'Agenzia delle entrate.
Il quadro CT deve essere compilato solamente dai sostituti d'imposta che non hanno presentato il modello per la “Comunicazione per la ricezione in via telematica dei dati relativi ai modello 730-4 resi disponibili dall'Agenzia delle Entrate” e che trasmettono almeno una certificazione di redditi di lavoro dipendente;
- CU 2025, nella quale vengono riportati, in 2 sezioni distinte, i dati fiscali e previdenziali relativi alle certificazioni di lavoro dipendente, assimilati e assistenza fiscale e le certificazioni di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi.
Da sapere: nelle istruzioni per la compilazione si precisa che è consentito suddividere il flusso telematico inviando, oltre al frontespizio ed eventualmente al quadro CT, le certificazioni dati lavoro dipendente e assimilati separatamente dalle certificazioni dati lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi.
Il modello sintetico è, invece, composto dalle seguenti parti:
- dati anagrafici, per l'indicazione dei dati del soggetto che rilascia la certificazione e di quelli relativi al dipendente, pensionato o altro percettore delle somme, compresi i lavoratori autonomi;
- certificazioni lavoro dipendente, assimilati e assistenza fiscale;
- certificazioni lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi.
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Come utilizzare la CU per la compilazione del modello 730
La Certificazione Unica (CU) è indispensabile per la compilazione del 730, in particolare nel Quadro C – Redditi di lavoro dipendente e assimilati. I dati della CU vanno riportati nei seguenti righi:
- C1-C3: redditi da lavoro dipendente e codice tipologia contratto (CU punti 1, 781-786).
- C9: ritenute IRPEF (CU punto 21).
- C10-C13: addizionali regionale e comunale IRPEF (CU punti 22, 26, 27, 29).
I dati presenti nella CU posso essere utilizzati anche in altri quadri del 730 come ad esempio, nei quadri E - Oneri e spese e D - Altri redditi.
Come utilizzare la CU per la compilazione del Modello Redditi (ex Unico)
La Certificazione Unica è un documento essenziale per la compilazione del Modello Redditi, utilizzato dai lavoratori autonomi, dai titolari di partita IVA e da coloro che percepiscono redditi diversi da quelli da lavoro dipendente o pensione.
All'interno della CU sono riportati i compensi percepiti, le ritenute d'acconto versate e le addizionali regionali e comunali, dati fondamentali per la dichiarazione. Il contribuente deve trasferire queste informazioni nei quadri RC, RE, RF o RG del Modello Redditi, a seconda della tipologia di reddito.
Per evitare errori, è importante verificare la coerenza dei dati tra la CU ricevuta dei versamenti effettuati. In caso di discrepanze, è necessario contattare il sostituto d'imposta per eventuali correzioni.
CU e dichiarazione precompilata: come funziona e cosa controllare
La Certificazione Unica e il 730 precompilato sono strettamente correlate. La CU raccoglie tutte le informazioni fiscali relative ai redditi percepiti dal contribuente, come stipendio, pensione o redditi da lavoro autonomo. Questi dati vengono poi utilizzati dall'Agenzia delle Entrate per precompilare la dichiarazione dei redditi, che il contribuente può controllare, integrare o correggere online.
In pratica, la CU fornisce le informazioni base per completare correttamente la dichiarazione precompilata.
La Certificazione Unica è valida per il calcolo dell'ISEE
La Certificazione Unica è un documento fondamentale per il calcolo dell'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Raccoglie, infatti, i redditi e le ritenute fiscali del contribuente, necessari per determinare la sua situazione economica.
I dati contenuti nella CU vengono utilizzati per calcolare il reddito complessivo, un elemento chiave nell'elaborazione dell'ISEE, che serve per accedere a prestazioni sociali, agevolazioni e bonus.
Certificazione Unica e Successioni: come gestire la CU in caso di decesso del percipiente?
In caso di decesso del percipiente, la Certificazione Unica deve essere gestita con attenzione. Gli eredi, infatti, devono reperire la CU relativa all'anno del decesso, per poter dichiarare correttamente i redditi del defunto.
Il datore di lavoro deve infatti redigere il modello CU riferito al lavoratore deceduto, da consegnare entro gli ordinari termini, o entro dodici giorni in caso di richiesta da parte degli eredi e un modello CU riferito agli importi liquidati, per ciascun avente diritto. Anche il modello 770 dovrà contenere sia i dati relativi al lavoratore deceduto, sia i dati inerenti a ciascun percipiente.
è importante consultare un esperto fiscale per evitare errori nella gestione fiscale della successione.
La CU è obbligatoria per tutti?
È prevista per importi erogati da sostituti d’imposta soggetti a ritenute fiscali.
Cosa succede se la CU riporta dati errati?
Occorre richiedere la correzione al soggetto che ha emesso il documento.
La CU include anche compensi da collaborazioni occasionali?
Sì, se superiori a una determinata soglia e soggetti a ritenuta d’acconto.
Cosa succede se non si riceve la CU?
Se non la si riceve la CU entro il 16 marzo (nel 2025 il 17 marzo), si può contattare il datore di lavoro, l'ente pensionistico o il committente per richiederla. In caso di impossibilità, ci si può rivolgere all'Agenzia delle Entrate per ottenere una copia del documento o comunque entrare nel proprio profilo per vedere se è stata trasmessa all'Agenzia delle Entrate ma non inviata via e-mail o via posta.
Ricordiamo che per chi opera con partita IVA in regime forfettario l'invio della CU dalle aziende clienti non è più obbligatorio.