Quali sono le fonti di finanziamento del welfare aziendale?
Un’interessante indagine condotta recentemente da parte di un primario player del
mercato, ha evidenziato come il così detto welfare liberale o on top costituiscano la fonte di finanziamento più diffusa. Coinvolge l’80% dei beneficiari, considerando che il 59% fruisce dell’on
top puro, mentre il 21% fruisce dell’on top in combinazione con il Premio
di Risultato convertito in servizi welfare e/o con il welfare contrattuale
(previsto da CCNL).
Le motivazioni della diffusione del
on top si trovano nella sua
flessibilità, consentita da un numero limitato di vincoli:
- l’intero ammontare erogato può essere speso dai dipendenti beneficiari esclusivamente in servizi welfare;
- i beneficiari devono essere tutti i dipendenti o classi omogenee degli stessi, ad es. tutti gli operai di una specifica linea produttiva;
- l’impresa deve redigere un Regolamento aziendale, ma non è necessario l’Accordo sindacale;
e da queste caratteristiche:
- non esclude la combinazione con altre fonti di finanziamento del welfare aziendale 2025 (Premio di Risultato, welfare contrattuale);
- non è soggetto a limiti di importo, né di RAL;
- è vincolato ad obiettivi e KPI aziendali, ma non ad
obiettivi di performance lavorativa come il Premio di Risultato
(incrementi della produttività, della redditività, della qualità);
- è una libera scelta dell’azienda: l’erogazione è volontaria o negoziata.
Detassazione e decontribuzione 2025
La normativa italiana regolamenta il welfare aziendale solo dal punto di vista fiscale e previdenziale. Il riferimento è il TUIR, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, che, negli articoli 51 e 100, propone 9 macroaree di servizi welfare per i quali il lavoratore beneficia di una detassazione totale IRPEF e dell'esenzione dei contributi INPS e l'azienda della deduzione al 100% dal reddito imponibile, ma a patto che siano rispettate le soglie di esenzione, definite dalla Legge e soggette a variazioni frequenti in funzione delle contingenze.
Le macroaree di riferimento per i servizi di welfare, riportate dal TUIR, e valide anche per la conversione del Premio di Risultato sono: previdenza complementare, sanità integrativa, servizi all'infanzia e all'istruzione, assistenza familiare, polizze assicurative per i dipendenti, mutui e prestiti, mobilità e trasporto, cultura e tempo libero, fringe benefit.
La soglia di esenzione corrente, in deroga al seguente articolo
Non concorre a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente
di importo non superiore nel periodo d'imposta a euro 258,23.
Art. 51 del TUIR del 22/12/1986 n. 917
è pari in via generale a 1.000 euro che si innalzano a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico.
Se l'azienda intende erogare dei
servizi di welfare per un
ammontare superiore alla soglia definita dalla normativa vigente, l'
intera somma erogata è
soggetta a tassazione ordinaria.
Tale limite include anche le somme erogate o rimborsate ai lavoratori per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, energia elettrica e gas. oltre le spese per l'affitto della prima casa o per gli interessi passivi sul mutuo relativo alla prima casa.
L'agevolazione si applica a ogni genitore, anche in presenza di un solo figlio, purchè lo stesso sia fiscalmente a carico di entrambi. Questo significa che, se entrambi i genitori lavorano e hanno un figlio a carico, entrambi possono beneficiare dell'agevolazione fiscale sui fringe benefit fino a 2.000 euro.
Il lavoratore può accedere al beneficio dichiarando al proprio datore di lavoro di averne diritto, con le modalità concordate tra le due parti; analogamente, il lavoratore deve dare tempestiva comunicazione al datore di lavoro del venir meno dei presupposti per l’agevolazione (es. figlio non più fiscalmente a carico nel corso del 2024).